IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO
che i problemi gravissimi legati ai disturbi alimentare sono in aumento costante: a fine anno 2011 la popolazione della Liguria colpita da tali patologie era oltre il 4%, in una fascia compresa tra i 15 ed i 55 anni e nella sola Genova le cartelle aperte presso il Centro Disturbi Alimentari di Quarto erano circa 3000;
CHE secondo la Federazione Italiana dei Medici Pediatri è stato rilevato che il rischio dell’anoressia sta crescendo in maniera esponenziale e l’età dei nuovi ammalati oscilla tra i 12 ed i 25 anni;
EVIDENZIATO che l’Assessore regionale Montaldo, nel corso di un convegno AFCODA del 2010 aveva assicurato che nell’arco di un anno sarebbe stato aperto un nuovo centro specializzato a Genova, al Maragliano, ma che a tutt’oggi ovviamente è rimasta lettera morta;
TENUTO CONTO
che oggi, invece, il problema è addirittura inverso: l’ASL 3 prevede una gara d’appalto per i lavori di adeguamento della nuova sede del C.D.A. di Quarto che sarebbe trasferito in via Bracelli, a Marassi, in conseguenza della nuova rimessa in vendita del padiglione 18;
che la Regione aveva bloccato tale vendita facendo rientrare tra le strutture legate alla salute mentale dell’ex-Ospedale di Via V Maggio anche il C.D.A.: a sorpresa, oggi, le famiglie dei pazienti del Centro in questione, scoprono che lo stesso non rientra tra le strutture che l’ASL 3 intende mantenere a Quarto;
CONSIDERATO che tale trasferimento, peraltro in una struttura situata al piano terra di un condominio, completamente priva di spazi esterni e di verde e che caratterizza un arretramento non solo terapeutico ma anche ambientale per le pazienti;
SOTTOLINEATO
che, come Istituzioni, non significa che per impegnarsi nella lotta ai disturbi alimentari sia sufficiente indossare una volta all’anno un fiocchetto lilla seguito, poi, dall’indifferenza, dalle false promesse e dal totale disinteresse per queste patologie che drammaticamente minano seriamente la salute dei giovani provocandone, in numerosi casi, la morte stessa;
che nel 2010, l’AFCODA aveva ricevuto dal Comune un contributo di 300 euro, 1.500 dalla Provincia e nulla dalla Regione: una miseria se si considera che detta Associazione è sostenuta pressoché esclusivamente dai versamenti delle famiglie iscritte;
SOTTOLINEATO che i disturbi alimentari riguardano un vero e proprio problema sociale e che con l’indifferenza sino ad oggi condotta dalle Istituzioni è impossibile poter portare avanti una reale campagna culturale e medica atta alla sconfitta di tali subdole patologie;
IMPEGNA IL SINDACO
a dare prova di un impegno forte e ad avviare insieme a Regione ed ASL la verifica di tutte le possibili risorse non solo per evitare il trasferimento del C.D.A. di Quarto in Via Bracelli ma a individuare la località per costruire un altro Centro Specializzato;
a far sì che il Comune non si risparmi davanti al dramma di queste dirompenti e spesso mortali “malattie sociali” e si attivi in prima persona per porre in essere tutte le azioni possibili per togliere dalla morte centinaia di giovani;
a non limitare il proprio intervento su giornate o settimane di fugace solidarietà: è ora che siano i fatti a parlare per far sì che i fiocchetti lilla non si tingano di nero, in ricordo di giovani vite prematuramente terminate anche per l’assenza delle Istituzioni.
IL CAPOGRUPPO Edoardo Rixi